PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
"Ho già scritto più di venti libri su quegli anni |
Anche quest'anno la sezione scientifica dell'Istituto "Epifanio Ferdinando" di Mesagne ha voluto continuare la propria opera di sensibilizzazione nei confronti della più grande tragedia umana mai perpetrata da uomini contro altri uomini: la Shoah.
Volta per volta, cerchiamo di approfondire, con l'aiuto di esperti e con l'entusiasmo dei nostri alunni, aspetti particolari e argomenti cruciali che hanno determinato e reso possibile e concreta quella immane e vergognosa tragedia che distrusse la vita e la storia di milioni di persone nell'Europa nazista e fascista degli anni 30/40 del secolo scorso.
Nei mesi scorsi abbiamo approfondito, in numerosi incontri, la situazione storica dell'Europa tra le due guerre mondiali, il ruolo della propaganda nelle dittature nazi-fasciste, il contenuto delle leggi razziali in Germania e in Italia, la questione ebraica in Europa, tratteremo la storia della resistenza europea al nazifascismo e in particolare gli episodi della resistenza ebraica nei ghetti europei e nei campi di concentramento e di sterminio cercando di comprendere il significato della memoria e il senso del male nella cultura e nella religiosità ebraica.
Tappe di un percorso di avvicinamento alla visita di un luogo simbolo della Shoah: i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau in Polonia, a pochi chilometri dalla città di Cracovia.
All'interno di questo percorso di conoscenza, abbiamo voluto soffermare la nostra attenzione sul destino di tanti uomini e donne, di diversa nazionalità, che pur godendo di grande notorietà per i propri meriti sportivi, non sfuggirono al comune e tragico destino dell'annientamento.
Uomini e donne che avevano dato lustro, con le loro vittorie e con i loro record, a tante nazioni europee, arrestati, deportati, uccisi e anche dimenticati.
I loro record e le loro vittorie cancellate, i loro nomi dimenticati...
Come racconta lo storico Sergio Giuntini nel suo libro "Sport e Shoah": "Si calcola che tra le vittime del nazifascismo,(circa sei milioni di persone), il martirologio sportivo sia composto da circa sessantamila atleti, di cui 220 di alto livello".
Abbiamo pensato che vi sia ancora un dovere di riconoscimento nei confronti delle loro vite e delle loro imprese sportive ed abbiamo cercato di ricucire in parte lo strappo nella memoria collettiva ricordando alcuni di loro attraverso una mostra.
Memorie che tornano in vita ... ricordi che riportano in vita; persone, sportivi, uomini e donne, ebrei, zingari, oppositori del nazismo, che abbiamo voluto cercare di far rivivere, raccontando piccoli pezzi della loro storia ... uguale a quella di tantissimi altri.
A tutti loro, il nostro riconoscimento, attraverso questo piccolo contributo.
Prof Salvatore Lezzi