GLI SPORTIVI
SINDELAR MATTHIAS Cognome: Sindelar Nome: Matthias Luogo di nascita : Kozlov Data di nascita: 1903 Luogo di morte: Vienna Data di morte: 23/01/1939 Calciatore Proviene da una famiglia molto povera. Passa le sue giornate a giocare a pallone nei vicoli del suo quartiere. Il padre muore combattendo durante la Prima Guerra Mondiale e Matthias deve aiutare la madre e le sorelle a mandare avanti la lavanderia di famiglia. Già nel 1918, però, qualcuno nota il suo talento cristallino e, nonostante il fisico esile il giovane Sindelar viene tesserato nelle giovanili dell'Herta ASV di Vienna, con cui esordisce nel 1921 nel massimo campionato austriaco. Il 12 Marzo 1938 Matthias si sveglia e scopre, insieme a milioni di suoi connazionali, che il suo paese è stato cancellato dalle carte geografiche. Le panzer-division di Adolf Hitler hanno varcato i confini nazionali e annesso l'Austria al Terzo Reich. Ora è solo una provincia della Grande Germania: inizia la persecuzione degli ebrei, che vengono epurati dalla vita pubblica. Il protocollo calcistico prevede che, alla fine di ogni partita, le 2 squadre si allineino a centrocampo e salutino, con il braccio teso, le autorità. I calciatori in fila sono 22, le braccia protese nel saluto romano, invece, 20. Matthias è lì, con il suo amico Karl Sesta, con lo sguardo fisso verso la tribuna, ma con le braccia lungo i fianchi. A costo di rischiare la vita, giura a sè stesso, non giocherà mai per la Germania. La Gestapo lo convoca, prima lo lusinga e poi lo minaccia, nel tentativo di convincerlo a scendere in campo con la divisa del Reich agli imminenti Mondiali di Francia, ma senza successo. Matthias viene poi trovato morto, in circostanze mai chiarite, il 23 Gennaio 1939, nel suo appartamento ad Annagasse. | |
PAULINICH OTTORINO Cognome: Paulinich Nome: Ottorino Luogo di nascita : Fiume Data di nascita: 02/03/1922 Luogo di morte: Cremona Data di morte: 15/03/1980 Calciatore "Osso", così soprannominato per la sua magrezza, non tradisce le aspettative ed esordisce a diciotto anni in serie C con la Fiumana. È stato protagonista della promozione in serie B con la squadra della sua città, diventando uno dei giovani più promettenti della categoria. Nel novembre del 1944 Ottorino viene arrestato dai tedeschi insieme al fratello Claudio e deportato a Dachau, dove rimane per sei mesi circa. Quando il campo viene liberato dagli americani Ottorino pesa meno di trentasette chili. Le sue condizioni di salute sono precarie; in seguito a problemi polmonari viene ricoverato in ospedale, prima ad Innsbruck, poi a Bolzano e a Merano, e nel giugno del 1945 torna a casa. Riprende l'attività sportiva nel 1946, nello stesso anno decide di lasciare Fiume per l'Italia, si stabilisce a Cremona, dove abita già il fratello. Firma un contratto con la Cremonese dove gioca per quattro stagioni. Nel campionato 1950/51 passa all'Udinese in serie A. Ritorna con la famiglia a Cremona, dove si spegne il 15 marzo del 1980 all'età di 58 anni. | |
PAGOTTO "RINO" MARIO Cognome: Pagotto Nome: Mario "Rino" Luogo di nascita : Fontanafredda Data di nascita: 14/12/1911 Luogo di morte: Bologna Data di morte: 08/1992 Calciatore "Rino", friulano robusto e vivace, coltiva la sua passione per il calcio. Inizia a giocare nei campetti dell'oratorio e in men che non si dica passa alle giovanili del Pordenone che sarà per lui il trampolino di lancio per la serie A con il Bologna. Viene selezionato per la nazionale italiana,che a Roma batte la Romania per 2-1. Nel 1943 Rino deve rispondere alla chiamata di leva, è arruolato nella brigata alpina. Con l'armistizio dell'8 settembre i tedeschi lo arrestano; inizia il suo triste viaggio verso Hohenstein, quindi in Polonia a Byalistok. Le penose condizioni di vita gli fanno perdere in sei mesi trenta chili, ma non muore la sua passione per il calcio che lo accomuna ad altri compagni di prigionia. La fine della guerra e l'avanzata dell'Armata Rossa fanno sgombrare in fretta il campo; Rino, con sette compagni, inizia una lunga odissea attraverso l'Europa, un viaggio incredibile verso casa, che riporta il gruppo nuovamente a Hohenstein diventato, nel frattempo, centro di accoglienza e smistamento. A questo punto la vita migliora, ma l'Italia è ancora lontana. Inizia un nuovo viaggio che porta lui e i suoi compagni a Odessa e quindi a Cernauti, dove Rino incontra altri italiani con la passione del football. Formano una squadra che sfiderà, su spianate polverose, le rappresentative di prigionieri greci, olandesi, belgi. Piano piano i campi e i lager chiudono, Rino e i suoi compagni tornano a casa. Così il calciatore cerca di riprendere una vita normale e torna a giocare nella stagione 1945-46 con il Bologna, dove rimarrà ancora per due campionati. | |
ICILIO ZULIANI Cognome: Zuliani Nome: Icilio Luogo di nascita :Fiume Data di nascita: 29/10/1909 Luogo di morte: Buchenwald Data di morte: 09/05/1945 Calciatore Gioca con la Fiumana il massimo campionato nella stagione 1928-29, esordendo il 1^ novembre 1928 nella partita Fiumana-Reggiana (4-0) in cui mette a segno due reti; la stagione successiva gioca nel primo campionato di Serie B sempre con la squadra della sua città. Veste ancora la maglia della Fiumana nei successivi campionati di Prima Divisione e Serie C fino al 1937, totalizzando complessivamente 120 presenze e 47 reti, di cui 7 presenze e 3 reti in Divisione Nazionale e 24 presenze e 6 reti in Serie B. Le sue convinzioni antifasciste lo portarono al confino a Manfredonia nel 1942, dopo ritorna a Fiume e continua ad opporsi al regime collaborando con i partigiani. Catturato dai tedeschi viene trasferito a Dachau e successivamente a Buchenwald. l'11 aprile del 1945 il campo viene liberato dagli stessi deportati aticipando gli alleati. Le condizioni fisiche di Icilio sono però disastrose e morirà il 9 maggio del 1945. | |
STACCIONE VITTORIO Cognome: Staccione Nome: Vittorio Luogo di nascita : Torino Data di nascita: 09/04/1904 Luogo di morte: Mauthousen Data di morte: 13/02/1945 Calciatore Negli almanacchi sportivi viene riportato come Staccione I per distinguerlo dal fratello, anche lui calciatore. Noto antifascista, fu spesso arrestato dall'OVRA (polizia segreta del regime di Mussolini). Dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il 13 marzo 1944 venne arrestato dalle SS tedesche, per essere deportato come oppositore politico nel campo di concentramento "Mauthausen" (Austria). Dopo un anno di prigionia in condizioni terribili, a causa di una cancrena alla gamba morì il 13 febbraio 1945. Il 6 ottobre 2012 è stato inserito nella Hall Of Fame della Fiorentina come miglior giocatore viola degli anni '20 e '30. | |
ALCEO LIPIZER Cognome: Lipizer Nome: Alceo Luogo di nascita : Fiume Data di nascita: 08/04/1921 Luogo di morte: Lecco Data di morte: 04/09/1990 Calciatore Abita in una bella casa a Fiume, allora ancora italiana. A sedici anni entra a far parte della squadra di calcio della sua citta debuttando il 26 settembre del 1937. I suoi compagni hanno maggior esperienza di lui perchè qualcuno ha giocato in serie A. Gioca nella Fiumana per cinque stagioni. Nel dicembre del 1941, dopo le prime otto giornate di campionato, parte per la base navale di Taranto e firma per la squadra pugliese giocando in serie C. Dopo l'8 settembre, quando il re fugge per imbarcarsi a Bari, Alceo percorre la strada inversa. Nel 1944 e nuovamente a Fiume, la guerra non frena la sua passione per il calcio: giocatori fiumani contro una squadra di nazisti, ma i festeggiamenti per la vittoria conseguita, indispettiscono i tedeschi che per rappresaglia arrestano tutti. La sera dell'8 novembre del 1944, insieme ad altri italiani catturati davanti agli uffici della O.T. di Susak, viene caricato su carri bestiame e sotto scorta armata avviato in Germania a Muhldorf am Inn. In questo campo insieme ad alcuni suoi compagni di squadra ci sono molti prigionieri giuliani, russi, cechi e francesi. La mattina del 2 maggio del 1945 le SS non si presentano al campo, cosi come i Meister della Todt che avevano in gestione i lavori degli "schiavi di Hitler", i prigionieri capiscono allora di essere tutti liberi. Alceo, con mezzi di fortuna, dopo un'odissea di quindici giorni, ritorna finalmente a casa. Riprende gradualmente l'attivita di calciatore e raggiunge l'apice della sua carriera quando un suo concittadino, nel gennaio del 1946 lo chiama alla Juventus, con la quale rimane per due stagioni. Passerà poi al Como e con tale squadra giochera sia in serie A che in serie B. Il finale di carriera lo vedrà, come tanti calciatori, in discesa dalla serie C fino alla quarta serie. Si ritira dall'ambiente calcistico che non sente piu suo. Si trasferisce poi definitivamente a Brunate, vicino a Como dov'era amato e ricordato. | |
EDDIE HAMEL Cognome: Hamel Nome: Eddie Luogo di nascita : New York Data di nascita: 21/10/1902 Luogo di morte: Auschwitz Data di morte: 30/04/1943 Calciatore Eddie Hamel nasce a New York da genitori ebrei che si trasferiscono con tutta la famiglia in Olanda, ad Amsterdam. Qui Hamel inizia, fin da piccolo, a giocare a calcio; ottima ala destra, veste dal 1922 al 1930 la maglia dell'Ajax, la squadra degli ebrei. La squadra è stata fondata nel 1900 da un gruppo di studenti di Amsterdam; era nata e giocava nel vecchio ghetto ebraico della città olandese. I tifosi e i calciatori dell'Ajax, dopo la il conflitto mondiale, solidali con le vittime ebree del nazismo, presero l'abitudine di cucirsi addosso alle casacche e ai vestiti una stella gialla di stoffa. Al termine della sua carriera Hamel continua a giocare per altri tre anni in una squadra di veterani dell'Ajax. Nel 1940 i Paesi Bassi vengono invasi dai tedeschi e Hamel, nonostante il passaporto americano, e arrestato e deportato ad Auschwitz dove morirà. Nel 2008 il gruppo Everyone ha istituito il premio "Eddie Hamel", assegnato all'atleta o all'associazione sportiva che si sia resa protagonista di azioni a tutela dei diritti umani e contro la discriminazione. | |
HIRSCH JULIUS Cognome: Hirsch Nome: Julius Luogo di nascita : Achern Data di nascita: 07/04/1892 Luogo di morte:Auschwitz Data di morte: 08/05/1945 Calciatore Nasce da genitori ebrei e diventa un calciatore di alto livello esordisce a soli 17 anni nel Karlsruhe, la squadra con la quale vince uno scudetto. Primo calciatore ebreo a giocare nella nazionale tedesca. Sempre nello stesso anno si arruola volontario nel Baden Leib-Granatier Regiment 109, combatte nella Prima Guerra Mondiale e viene decorato con la Croce di Ferro di II classe. Nel 1925 conclude la carriera di calciatore ed inizia quella di allenatore in Svizzera e in Francia, mantenendo sempre i contatti con la sua squadra di appartenenza tedesca. Nel 1933 gli ebrei vengono esclusi dai club sportivi e anche Julius viene allontanato dal Karlsruhe. Nel 1939 divorzia dalla moglie per salvare la vita a lei e ai suoi figli che così seguiranno una strada diversa dalla sua; deportati a Theresienstadt il 14 febbraio del 1945, saranno liberati dall'Armata Rossa nel maggio dello stesso anno e ritorneranno a vivere a Karlsruhe. Julius Hirsch invece nel febbraio del 1943 viene arrestato dalla Gestapo e il 2 marzo, con altre 1500 persone, sarà deportato ad Auschwitz. Da quel momento non si hanno più sue notizie e impressiona l'idea che possa essere stato ucciso proprio dalle stesse persone che esultarono per i suoi goal. | |
ARPAD WEISZ Cognome: Weisz Nome: Arpad Luogo di nascita : Solt Data di nascita: 1896 Luogo di morte:Auschwitz Data di morte:1945 Calciatore- Allenatore Arpad Weisz è figlio di genitori ebrei. Calciatore di buon livello, veste la maglia della nazionale del suo Paese partecipando alle Olimpiadi del 1924. La sua carriera continua come giocatore semi-professionista in Ungheria, in Cecoslovacchia, in Uruguay e in Italia militando nel Padova e nell'Inter (allora Ambrosiana). Inizia la carriera di allenatore in Sudamerica dove apprende quelle tecniche che renderanno grandi le squadre italiane, tra cui l'Inter; Passa poi al Bari e al Novara e nel gennaio del 1935 viene ingaggiato dal Bologna. Il suo è un modo diverso di allenare: scende in campo con i suoi ragazzi in pantaloncini e maglietta, senza giacca e cravatta, al fine di spiegare e non dirigere l'allenamento. è il primo a sperimentare i ritiri. Con l'applicazione nel 1938 delle leggi razziali in Italia, Weisz deve lasciare prima il lavoro e dopo il Paese. Insieme alla moglie e ai figli si trasferisce a Parigi, successivamente fugge in Olanda a Dordrecht, dove allena la squadra di calcio locale del DFC. Con l'invasione tedesca dei Paesi Bassi, nonostante gli aiuti, la famiglia Weisz non riesce ad espatriare. Il 2 settembre del 1942 i nazisti li arrestano e li rinchiudono nel campo di raccolta di Westerbork. La moglie e i figli vengono deportati ad Auschwitz, mentre lui viene mandato nei campi di lavoro nell'Alta Slesia e dopo un paio d'anni internato ad Auschwitz dove morirà il 31 gennaio del 1944. |